La sensazione di chi si trova per la prima volta a dover arredare casa, ristrutturarla o intervenire con un restyling, è di solito composta da un 40% di euforia e al 60% da dubbi amletici e perplessità. La cosa più complessa, spesso, è proprio riuscire capire da dove iniziare e soprattutto come evitare di incappare in quei facili errori che renderebbero insoddisfacente il risultato.

Se è vero che oggi è molto più pratico e veloce reperire immagini alle quali ispirarsi e da cui prendere spunto, è ancor più vero che tra il guardare una bella ambientazione e riuscire a replicarla, c’è di mezzo un abisso fatto di studio degli ingombri, percorsi e passaggi, armonia degli spazi, stili e colori.

Da cosa è bene partire, quindi, per non dover correre ai ripari quando diventa troppo tardi?

Di seguito, un piccolo vademecum per riuscire ad orientarsi:

SAPER COSTRUIRE UNA VISIONE DI INSIEME

Ovvero riuscire a pensare alla casa nella sua totalità, pur intervenendo su una stanza per volta. Come ci si riesce? Facendosi le domande giuste: quali sensazioni voglio che la mia casa trasmetta? Quante funzioni deve soddisfare ogni singolo ambiente? Angolo studio o lettura? Tavolo allungabile o fisso? Partire dalle abitudini, esigenze e modo di vivere gli spazi di ogni abitante, traccia automaticamente una sorta di lista delle priorità. Avendo ben chiaro l’obiettivo, è più semplice arrivare a definire stile, colori e materiali, tenendo sempre bene a mente che per ottenere un risultato finale bilanciato, è necessario che tutti gli ambienti siano in grado di dialogare tra loro. Se si sceglie quindi una texture particolare, si definisce uno stile netto o si utilizza un colore di accento è bene fermarsi a pensare a come queste caratteristiche possano adattarsi anche al resto della casa, in pratica, trovare il così detto file rouge.

DEFINIRE UNO STILE E UNA PALETTE COLORI

Successivamente all’estenuante ricerca e selezione di immagini ispirazionali, è fondamentale individuare quale sia lo stile e la palette colori  in linea con il nostro gusto personale. Attenzione però, perchè in questa fase bisogna fare una piccola riflessione su quanto quel che ci piace sia effettivamente proponibile all’interno dei nostri spazi. Ci vuole un pochino di occhio critico che sia in grado di valutare a 360 gradi cose come eventuali vincoli presenti, le altezze, la luce naturale e così via (per i suggerimenti su come riconoscere ed adattare alcuni stili, rimando alle storie in evidenza presenti sul profilo Instagram di Thespacetobe).

NON ACQUISTARE NECESSARIAMENTE TUTTO SUBITO

Il desiderio di voler vedere fin da subito una casa completa  di ogni dettaglio è del tutto comprensibile, ma anche un pochino rischioso. L’errore fatale, a mio parere, è quello di acquistare tutto da un unico fornitore, con un alto rischio di ricreare un asettico effetto showroom.

E’ verissimo, avere in mente un’idea di progetto complessivo, come ho scritto qualche riga più su, è imprescindibile, ma è altrettanto vero che la fretta spesso porta a fare acquisti impulsivi. Immaginereste mai di cambiare il vostro intero guardaroba tutto in un’unica sessione di shopping, e per di più acquistando tutti gli outfit nello stesso negozio? Credo che in pochissimi lo farebbero. Per me vale lo stesso con gli acquisti per la casa. Vivere per un po’ lo spazio, aiuta meglio a comprendere a pieno cosa sentiamo necessario e di cosa potremmo tranquillamente fare a meno. Come per i vestiti che indossiamo, trovare il divano perfetto, o la madia che sta benissimo in salotto, è frutto di una ricerca ponderata, soprattutto poi per chi, come me, ama accostare il nuovo a pezzi vintage recuperati in mercati o negozi di seconda mano!

NON CONSIDERARE SOLO LO SPAZIO PERIMETRALE

Un altro errore frequente è proprio quello addossare tutto a parete, anche quando si dispone di spazi molto ampi. Le pareti stabiliscono il confine dello spazio a disposizione, ma non devono rappresentare un vincolo o un limite alle svariate composizioni e layout che possono venire a crearsi. Un divano può essere il fulcro centrale di una stanza, così come una libreria passante può delimitare due funzioni diverse nella stessa stanza, ovviamente sempre stando attenti ai passaggi e lasciando il giusto spazio di manovra.

NON TRASCURARE L’ILLUMINAZIONE

Lo studio dell’illuminazione viene spesso considerata cosa di cui ci si può occupare in un secondo momento, o persino mai, pensando che sia sufficiente posizionare un punto luce centrale per stanza, che da solo però, non è in grado di creare la giusta atmosfera adatta per le diverse situazioni o funzioni che si svolgono in un ambiente.

Personalmente non amo troppo ribassamenti con faretti ad incasso o strisce led, ma tutto dipende da quale effetto si vuole ottenere.  Il mio suggerimento è quello di inserire lampade da terra o da appoggio, che supportino la luce principale, e che insieme o alternati, regalano quella tridimensionalità suggestiva che rende tutto più accogliente.

Da non trascurare anche l’impatto che ha la luce, naturale e non, ad esempio sulla percezione del colore. Vi è mai capitato di desiderare tanto un colore a parete, per poi accorgervi solo dopo la sua stesura, che l’effetto non era quello immaginato? Pensateci.

NON AVERE PAURA DEGLI SPAZI VUOTI

Siamo tutti d’accordo nel pensare che lo spazio contenitivo non sia mai abbastanza, o che complementi e decorazioni giochino un ruolo fondamentale per determinare il carattere di una stanza, ma riempire qualunque spazio vuoto non è sempre la soluzione. Talvolta si rischia solo di confondere visivamente l’occhio, che magari si sofferma su troppi dettagli diversi, non percependo alcuna armonia.

Al contrario però, spesso si trascurano spazi che potrebbero invece essere sfruttati meglio, come nicchie o ingressi ampi e da attrezzare per l’accoglienza.

Allora, ti senti pronto a metterti in gioco o senti che gestire tutto da sol* ti mette ancora in crisi?

In  questo caso scrivimi pure per una chiacchierata informale!

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Foto via: stadshem.se